Che da qualche anno a questa parte gli standard operativi sulle bande radioamatoriali stiano precipitando verso abissi, un tempo inimmaginabili, è un dato di fatto assodato a livello mondiale.

C'è chi individua il colpevole principale nell'abolizione dell'esame di CW, come se il superamento di quella prova comportasse di per sé una garanzia di condotta irreprensibile. In realtà quanto ci tocca sopportare in frequenza riflette "paro paro" il deprimente andazzo che percepiamo nella vita di tutti i giorni: approssimazione sistematica, competizione esasperata, impazienza irrefrenabile, insolenza proterva, intolleranza nevrotica, maleducazione pura e semplice, più una buona dose di ignoranza che gli interessati raramente avvertono come tale.

Il tutto va a innestarsi su quello che è il mondo dell'amateur radio oggi.

Come ha giustamente scritto Claude van Pottelsberghe de la Potterie, ON7TK (Presidente dell'Union Royale Belge des Amateurs-émetteurs), «le radioamateurisme est devenu en premier lieu un hobby de communication par radio, plutôt qu'un hobby au sujet de la technique des radiocommunications».

 

L'aspetto meramente operativo ("fare QSO") sta dunque guadagnando un peso sempre maggiore nel più vasto ambito delle attività radioamatoriali, ma contemporaneamente le capacità operative hanno subito un'evoluzione eguale e contraria.
Limitarsi a stigmatizzare tale sconsolante decadimento, equivale ad abbaiare alla luna. Esistono - inutile negarlo - devianze patologiche sostanzialmente incurabili: alzi la mano chi non ha mai fantasticato di fare giustizia sommaria di certi individui trafiggendone nottetempo i cavi con un'adeguata quantità di spilli. Ma esistono anche persone che corrono il rischio più o meno consapevole di sbagliare, perché vanno allegramente allo sbaraglio (questo è un tratto distintivo di noi italiani: siamo un popolo che prima tenta di far funzionare un apparecchio e poi legge le istruzioni per l'uso); ed esistono persone che sbagliano non sapendo di sbagliare, perché si rifanno in buona fede a esempi scorretti o perché nessuno ha insegnato loro "come si fa" e dunque procedono per tentativi. Sbagliando s'impara, d'accordo, ma che fine hanno fatto i mentori? Nel nostro ambiente il mentore è un radioamatore scafato e altruista che, lungi dal chiudersi nella sua torre d'avorio e considerare i nuovi venuti alla stregua d'insetti molesti o (peggio) potenziali concorrenti, mette la propria esperienza a disposizione dei confratelli, instaurando un proficuo rapporto pedagogo-allievo.

 

Non è detto che i ranghi dei mentori stiano assottigliandosi, forse a essere in ribasso è l'umiltà di sollecitare i loro consigli prima e metterli in pratica poi. Quanti vorrebbero un precettore, ma non lo trovano, e quanti sono troppo orgogliosi per cercarne uno, hanno ora la possibilità di consultare un provvidenziale mentore cartaceo; quanti sanno che non si finisce mai d'imparare e quanti sono convinti di essere top notch operators alle prese con stazioni DX invariabilmente
sorde hanno ora modo di allargare le proprie conoscenze e - si spera - compiere un deciso salto di qualità. Come ricorderete, nel 2006 Mark Demeuleneere (ON4WW), con il proposito di mettere al servizio della comunità internazionale la propria competenza in fatto di contest e attività DX, aveva scritto Operating Practice , un compendio di "pratica operativa" che ha riscosso ampi consensi in ambito internazionale e del quale l'ARI ha curato la traduzione italiana e la distribuzione gratuita. Il mentore cartaceo di cui sopra s'intitola invece Ethics and Operating Procedures for the Radio Amateur , e rappresenta l'evoluzione e l'ampliamento del manuale originario. Ne sono autori ancora Demeuleneere e John Devoldere (ON4UN), il Signore delle Bande Basse, personalità di primissimo piano a livello mondiale nei settori Contest e DX. Ma c'è di più. L'iniziativa di John e Mark non si è esaurita a livello locale, ma è stata portata all'attenzione dell'Administrative Council, organo supremo della IARU, che l'anno scorso ha dato la propria benedizione ufficiale. Tramite la Risoluzione 08-1 (http://www.iaru.org/ac-0806min.pdf); infatti, la IARU «approva e raccomanda i principi illustrati nell'opuscolo Ethics and Operating Procedures for the Radio Amateur» e «esorta ciascuna Regione IARU a prenderlo in considerazione al fine di adotadottarlo». Insomma, questo manuale è a tutti gli effetti "la bibbia" IARU per quanto concerne la condotta da seguire e la pratica operativa da mettere in atto sulle bande radioamatoriali.

 

Per favorirne una maggiore diffusione e una piena comprensione da parte di tutti, il manuale è attualmente disponibile in 17 lingue diverse, e parecchie altre traduzioni sono in corso di elaborazione. Ad esse si affianca ora la versione in lingua italiana, promossa e curata dall'ARI nell'intento di allinearsi alle organizzazioni consorelle che hanno già accolto l'invito dell'International Amateur Radio Union. Il manuale, si legge nell'Introduzione, «è interamente dedicato al codice deontologico dei radioamatori. Consiste soprattutto di procedure operative, ma comprende anche i principi morali che sono alla base del nostro comportamento generale». In buona sostanza questo significa che bisogna preparare un buon terreno di coltura - fatto di «senso di fratellanza, tolleranza, buona educazione e comprensione» - sul quale sviluppare il cosiddetto "manico". Chiamasi manico quell'insieme di capacità che permette di portare a buon fine qualsiasi tipo di collegamento, dai placidi QSO convenzionali a quelli conquistati bucando un pile-up indiavolato, passando per i QSO fatti durante i contest.

 

Vero è che le tecniche (e il fiuto, elemento di non secondaria importanza in certi scenari estremi) si perfezionano con l'esperienza e la consuetudine protratta nel tempo, ma partire con il piede giusto non fa mai male.
Né un sano ripasso dei fondamentali può essere nocivo a chi invece ritiene, a torto o a ragione, di essere ormai arrivato. C'è sempre qualcosa da (re)imparare, per il bene nostro e dei nostri compagni di banda. Etica e procedure operative per il radioamatore è scaricabile in formato .pdf (51 pagine) dal sito ARI, e può essere (anzi, è auspicabile che lo sia) distribuito a destra e a manca, fermo restando che non venga alterato in alcuna sua parte. Riportiamo il Sommario del manuale, per darne un'idea dei contenuti, stimolare una sana riflessione sulle nostre attuali tecniche operative e indurre il lettore a scaricarlo dal sito, non fosse altro per curiosità (poi magari da cosa nasce cosa...). Eventuali osservazioni, commenti e suggerimenti vanno indirizzati direttamente agli Autori ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e/o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).


Mauro Pregliasco • I1JQJ
(Tratto da RadioRivista 10/09)